venerdì 15 marzo 2013

The "Baugh/Marshall Rule"

Sammy Baugh è considerato uno dei migliori giocatori della storia della NFL e anche uno di quelli che, senza nemmeno fare tante storie, riuscì a strappare un contratto "pazzesco" ai Redskins nell'anno in cui venne draftato.
In fin dei conti, soldi spesi bene per uno che faceva il QB in fase d'attacco, il defensive back in fase di difesa e nei ritagli si cimentava pure come punter, è stato inserito nella squadra ideale di tutti i tempi della lega ed ha il numero ritirato, oltre ad aver detenuto fino all'altro giorno il record sul numero di yard su passaggio per la postseason con 335. Tra tutte le cose buone che ha combinato ce n'è stata una invece un po' così così che però gli è valsa la modifica di una regola della lega che da quel giorno porta ufficiosamente il suo nome: la Baugh/Marshall Rule, ovvero, se in un passaggio in avanti la palla tocca la porta, il passaggio è incompleto.
All'epoca le porte erano sulla goal line e non in fondo all'area di meta, dettaglio non da poco in quel freddissimo 16 dicembre del 1945 a Cleveland (pare ci fossero -22° al Cleveland Stadium), quando i Rams scesero in campo per la loro ultima gara in Ohio prima di trasferirsi a Los Angeles, di fronte c'erano i Redskins guidati da un maturo Baugh, intenzionato a replicare la vittoria finale del 1942.
E qui parte un po' di dietrologia, perchè la gara finì ad appannaggio degli arieti oro-azzurri con un vantaggio minimo (15-14) e due punti per i Rams furono assegnati nel primo quarto per una safety commessa da Baugh che colpì la porta nel tentativo di lanciare la palla in un passaggio in avanti iniziato con uno snap sulle 5 yards. Ovvio che la partita aveva ancora tre quarti del cammino da percorrere e che non si può gettare addosso a quella safety la "colpa" della sconfitta, ma alla fine l'amaro in bocca fu tale che il proprietario dei Redskins George Preston Marshall, nei meeting successivi alla gara, spinse ripetutamente per cambiare la regola ed evitare che tale situazione si ripetesse, il cambio prese simbolicamente il nome del QB e del proprietario che erano stati protagonisti in negativo della vicenda.
Non ho trovato dichiarazioni di Baugh in merito a quella partita, si sa che alla fine rimangono memorabili alcune sue perle come durante il training camp del 1937 quando il suo allenatore gli spiegò che doveva lanciare la palla in modo che colpisse negli occhi il ricevitore, per fargli capire la precisione che esigeva da lui,  Baugh serafico chiese "Quale dei due occhi?".

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